La Terra è DONNA – Secondo Podcast del progetto Medcaravan: Fuori Mercato con Martina Lo Cascio

Ecco a voi il secondo podcast della serie l’agroecologia mediterranea al femminile! Si tratta del secondo di un ciclo di quattro podcast registrati insieme a delle donne che ci parlano di 4 interessantissimi e diversi progetti di agroecologia.

Oggi sentiremo Martina Lo Cascio, attiva nel collettivo Contadinazioni e nella Fuorimercato rete nazionale. Questi progetti trattano di aspetti dell’agroecologia che è importante che emergano: la solidarietà tra i lavoratori e le lavoratrici, l’accesso al cibo di qualità, lo sviluppo di capacità di lavorare in autonomia dai sistemi del lavoro verticali e non sostenibili.

Quando parliamo di agroecologia sociale, parliamo anche di questo, e siamo contente di presentare pratiche di produzione, distribuzione, sindacalismo e di rete, che confermano che si può fare.

Ciò che emerge, anche da questa testimonianza, è una visione di leadership che prova a ripulirsi dall’ego e che prova a mettere insieme, non senza difficoltà, l’intelligenza tecnica con quella emozionale. Le difficoltà, sicuramente, sono anche di genere e dall’intervista emerge come forse provengano da quello che, nel corso del tempo, la leadership “patriarcale” ha inquadrato come caratteristiche dell’autorevolezza. Forse sono le stesse difficoltà, che una leadership femminista, più che femminile, come ci specifica Martina, deve decostruire. Martina ci aiuta anche a riflettere su un aspetto troppo poco discusso nelle nostre reti: l’intersezionalità. Infatti, il privilegio come anche la privazione ed il conflitto (elementi da attenzionare per una vera sostenibilità) sono sempre da osservare attraverso diversi “occhiali” indossati contemporaneamente: non solo il genere, ma l’etnia e la classe socio-economica a cui apparteniamo.

Martina lavora come ricercatrice e studia le filiere agroalimentari e i conflitti e le contraddizioni che si generano al loro interno. E, instancabile, contribuisce con il suo lavoro di attivismo sociale e politico all’esistenza di progetti locali e di rete che permettono all’agroecologia di portarci tutti verso maggiore giustizia sociale.