Un bene comune che diventa spazio condiviso: questo è lo spirito che ha guidato la nascita del progetto di agroforestazione partecipata alla Fattoria del Dono, nel comune di San Lazzaro di Savena (BO). Un percorso collettivo che ha unito agricoltori, cittadini, tecnici e ricercatori, con un obiettivo comune: immaginare e realizzare un luogo multifunzionale, produttivo e accogliente, dove le relazioni tra esseri umani e vegetali si intrecciano in un ecosistema vivo e rigenerativo.
Cosa significa progettare una agroforesta oggi
Una agroforesta non è solo un insieme di alberi e ortaggi: è una visione. Significa pensare a uno spazio agricolo produttivo, e che rispecchi la biodiversità naturale, dove le piante poliennali, le annuali e gli ortaggi, gli alberi da frutto e quelle forestali convivono in sinergia. Ma significa anche progettare in maniera collettiva, mettendo al centro l’interazione tra le persone e il territorio.Progettare un’agroforesta implica porsi due domande fondamentali: perché farla e quale focus produttivo darle. Per rispondere, è necessario partire da un’attenta analisi del contesto, sia ecologico che sociale.
Un processo co-partecipato: dall’AGROFORESTA ALLA CSA
Alla Fattoria del Dono questo processo – realizzato grazie anche al sostegno di Teritoria – è stato pensato e vissuto in più fasi. Il percorso è partito con una serie di webinar formativi curati da Deafal, in collaborazione con Agroof, durante i quali sono stati introdotti i principi dell’agroforestazione, presentati casi studio ispiratori e condivise conoscenze tecniche e progettuali.
Poi, la parte più viva: la progettazione partecipata. Una ventina di persone — agricoltori, cittadini, tecnici, ricercatori — hanno lavorato insieme, organizzati in gruppi omogenei, confrontandosi direttamente sul campo. Dopo un’introduzione al contesto pedoclimatico e alle condizioni specifiche del terreno della Fattoria del Dono, ogni gruppo ha elaborato una proposta progettuale, costruendo anche modellini per visualizzare idee e flussi ecologici.
L’obiettivo condiviso: dare vita a uno spazio produttivo e multifunzionale, con un focus su frutta e ortaggi e alcune specie officinali, ma anche capace di accogliere persone e relazioni. La visione a lungo termine è quella di costruire una CSA – Comunità che Supporta l’Agricoltura, dove la produzione alimentare è sostenuta e condivisa da chi se ne nutre.Dopo i primi incontri in presenza, il confronto è proseguito online con ulteriori momenti di co-progettazione in plenaria e per gruppi, fino ad arrivare alla redazione di un progetto unitario, presentato ufficialmente l’11 aprile 2025 al Comune di San Lazzaro.
Il progetto di agroforestazione: numeri e visione
Il progetto finale prevede:
- 178 alberi da frutto
- 54 alberi forestali
- 241 arbusti
- 8.000 m² di orto in aiuole permanenti
- Un viale di 6 tigli per l’accoglienza
- Un pratondo con 13 alberi come spazio comunitario
A questi si aggiungono:
- 49 alberi piantati nell’ambito di un progetto di compensazione ambientale
- +39 alberi già presenti sul terreno
- 360 metri lineari già piantati
Il focus rimarrà la frutta, sia da utilizzo fresco che da trasformazione, e gli ortaggi, ma la complessità dell’agroforesta e le sue consociazioni permetteranno di avere come prodotti secondari materiali erboristici, legnosi, per l’artigianato, per il mantenimento di alcune pratiche tradizionali della cultura locale. L’agroforesta della FDD è infatti anche questo, valorizzazione del “già presente” tra cui un residuo di Piantata scheletro su cui si è fondata parte della progettazione.
LA RIGENERAZIONE DEI TERRITORI PASSA ATTRAVERSO LE PRATICHE AGRICOLE
Alla Fattoria del Dono non si è solo immaginata una agroforesta: la si è costruita insieme. Questo progetto è un esempio concreto di come si possa rigenerare un territorio attraverso pratiche agricole resilienti e relazioni umane forti. Un passo importante per un’agricoltura che cura la terra e le comunità che la abitano. Deafal, insieme a tutti i partecipanti, continuerà a seguire e facilitare le prossime fasi: dalla messa a dimora delle piante alla cura del sistema, fino alla creazione della futura CSA.