Con DEAFAL abbiamo da poco cominciato il percorso del progetto MedCaravan Erasmus+ (Project ID: 2020-1-IT02-KA204-079836), che ci porta a sperimentare nuovi obiettivi e che speriamo dia un bel contributo all’agroecologia.
Il progetto MedCaravan nasce dalla collaborazione con la rete MEDNET (la rete mediterranea di agroecologia basata sul principio di solidarietà) e vuole stimolare una lettura tutta mediterranea dell’agroecologia, tanto nell’eredità di ecosistemi e di sistemi agroalimentari, che costruiscono parte importante della continuità di queste terre unite dal mare, che delle forme di trasmettere e condividere il sapere delle comunità che popolano e danno vita a questi sistemi.
In questi tempi in cui ci sentiamo tutti lontano da tutto, e anche in cui la salute è all’ordine del giorno, senza chiederci troppo cosa fare per lavorare per un mondo più salubre, ci emoziona lavorare per avvicinarci e comprenderci, come popoli del mediterraneo, dando spazio e valore a quelle pratiche che possono permettere a queste terre di esistere nel corso del tempo e non autodistruggersi, sia al livello culturale, che economico che ecologico.
L’idea di MedCaravan si muove sulla base di alcuni principi, condivisi con le organizzazioni con le quale siamo onorati di portare avanti il progetto, ovvero Budgay, Polekol (Serbia), HSEP, (Associazione croata dei coltivatori biologici), Fciencias (Portogallo) e la rete Urgency (Francia).
Crediamo che l’agroecologia non è una pratica standardizzabile né esportabile, e che si basa invece su forme culturali proprie, adattate al contesto, di interpretare e curare gli ecosistemi, produrre, costruire relazioni umani e di scambio, e di lottare per i diritti delle comunità rurali. L’agroecologia si sviluppa in un circolo di nutrimento mutuo tra due pratiche, ovvero, le pratiche delle persone e comunità che organizzano sistemi agroalimentari sostenibili basati sull’agricoltura contadina, e quelle dove chi fa parte di questi sistemi comprende meglio ed apporta miglioramenti alle conoscenze che vi sono alla base del loro funzionamento. L’agroecologia, tra le altre cose, non è quindi solo un modo di produrre e distribuire il cibo, ma è anche un modo di riappropriarsi delle conoscenze che ci sono alla base di tutto ciò, e di comprendere che, se si sa ascoltare e rispettare, ogni sistema di conoscenza, come quello contadino o della cultura del cibo, ha delle logiche proprie, dei portatori di sapere e dei modi in cui questi condividono il loro sapere.
Nei tre anni che verranno, proveremo a realizzare alcuni passi che ci avvicinano a questa interpretazione: una guida destinata alle comunità su metodologie di raccolta di dati e conoscenze per sviluppare esperienze di agroecologia, un manuale di agroecologia mediterranea, una piattaforma per diffondere questi materiali, prodotti in sette lingue (italiano, serbo, croato, portoghese, francese, arabo e inglese) e degli eventi per produrre in maniera partecipata questo materiale e formare persone capaci di un usarlo e diffonderlo.
Vi terremo al corrente, nel frattempo vi lasciamo con la mind map delle aspettative emerse nei primi incontri.