Il progetto europeo Erasmus+ MedCaravan (Project ID: 2020-1-IT02-KA204-079836) è cominciato qualche mese fa. Deafal è capofila di un’ampia cordata di organizzazioni del Mediterraneo: Budgay (Turchia), Zelena Tranzicija (Serbia), HSEP (Croazia), Fciencias.Id (Portogallo) e la rete internazionale delle CSA/LSPA Urgenci (Francia) . Inoltre, possiamo contare sul supporto di una rete di stakeholder non solo europei, ma anche dell’altra sponda del Mediterraneo. Stiamo lavorando alla creazione di connessioni tra università, organizzazioni agricole e progetti simili al nostro. E stiamo dedicando al progetto tempo, energie e sogni.
MedCaravan nasce dal confronto interno alla rete MedNet (Mediterranean network of Local and Solidarity-based Partnerships for Agroecology ) che nel suo secondo incontro tenuto a Thessaloniki nel 2016, ha espresso l’esigenza di lavorare ad una lettura tutta mediterranea dell’agroecologia.
MedCaravan vuole guardare agli ecosistemi del Mediterraneo ed alle conoscenze tradizionali che servono a mantenerli vivi. Vuole guardare alle forme organizzative economiche e politiche che fanno del mediterraneo un luogo di paesaggi e sapori speciali, che continuano ad esistere grazie a una cultura agro-alimentare tramandata attraverso gli sforzi di uomini, donne e comunità. Vuole lavorare con le comunità del cibo del Mediterraneo (composte da tutti i soggetti che contribuiscono a portare il cibo alle nostre bocche e mantengono i suoli vivi: agricoltori, allevatori, pastori, cuochi, facilitatori, ristoratori, panificatori etc.) e vuole essere uno strumento metodologico e di conoscenza per fortificarle.
Nei tre anni che verranno (2021-2023) lavoreremo per realizzare i seguenti risultati: una guida destinata alle comunità su metodologie di raccolta di dati e conoscenze per sviluppare esperienze di agroecologia; un curriculum di agroecologia mediterranea destinato alle comunità del cibo. I dati verranno caricati in una piattaforma interattiva, ospite del sito web di Urgenci e aperta a tutti. Sarà garantito accesso libero a tutte le informazioni e i documenti, che saranno scaricabili gratuitamente nelle otto lingue in cui li produrremo (inglese, italiano, serbo, croato, portoghese, turco, francese, arabo). I materiali verranno prodotti grazie anche alle conoscenze che ogni organizzazione coinvolta nel partenariato custodisce nella sua rete locale di practitioners e durante il progetto verranno organizzati eventi formativi e di sperimentazione, per raccogliere ulteriori esperienze e conoscenze attraverso la nostra “carovana agroecologica”, ma anche per coinvolgere altri soggetti che vorranno imparare ad usare questo materiale e diffonderlo nei loro territori.
Crediamo che l’agroecologia non sia una pratica standardizzabile né esportabile, che si basi invece su forme culturali proprie di ogni territorio e che riguardi il modo in cui la cultura locale si riproduce in maniera rispettosa all’interno degli ecosistemi territoriali. Ha a che fare con le modalità per interpretare e curare gli ecosistemi ma anche per produrre cibo, costruire relazioni umane e di scambio eque, e per lottare per i diritti delle comunità, delle loro componenti e del territorio. L’agroecologia si sviluppa sulla base delle pratiche, delle persone e delle comunità che organizzano sistemi agroalimentari sostenibili; alle sue radici, produttive, culturali ed economiche, vi è l’agricoltura contadina. Non è solo un modo di produrre e distribuire il cibo, ma è anche un modo di riappropriarsi dei saperi tradizionali, e di comprendere che, se si sa ascoltare ed imparare, ogni sistema di conoscenza, come quello contadino, ha delle logiche proprie, dei portatori di sapere e dei modi in cui il sapere viene condiviso.
Questo approccio alla conoscenza e all’autorganizzazione delle comunità del cibo è nato dall’incontro tra le comunità indigene latinoamericane ed alcuni accademici che volevano rompere i meccanismi mortiferi tipici dell’agricoltura industriale. L’agroecologia è poi diventata una modalità per ripensare i sistemi del cibo di tante parti del mondo, riconosciuta dal movimento per la sovranità alimentare.
Sebbene l’agroecologia nasca tra i movimenti sociali, e nell’incontro tra movimenti sociali ed accademici che ripensano il loro ruolo rispetto al mondo della conoscenza e del cambiamento sociale, questa si è spostata in altre stanze. Infatti, la sostenibilità e la transizione ecologica, e insieme a queste anche l’agroecologia, sono diventati argomenti utilizzati anche da governi ed organizzazioni transnazionali.
Il nostro contributo, attraverso Medcaravan, vuole camminare nella direzione di una appropriazione e diffusione del termine agreocologia a partire dall’interpretazione e dalle pratiche delle comunità e dei territori del mediterraneo con cui lavoriamo. Vogliamo approfondire cosa significhi agroecologia oggi e sostenere il legame tra chi la pratica. Sappiamo che ci sono molti modi e luoghi dell’apprendimento e attraverso questo progetto vogliamo generare nuovi strumenti per condividere i saperi.
In questi tempi in cui ci sentiamo tutti lontano da tutto e in cui la salute è all’ordine del giorno, ci preme capire cosa fare per creare un mondo più salubre, sano e giusto. Sappiamo anche che la transizione ecologica parte dall’agricoltura contadina e dall’ascolto di chi i territori li coltiva e difende, che ogni luogo ha il diritto e la legittimità di proporre e trovare il proprio percorso verso un mondo sano e giusto. Ci emoziona quindi lavorare tra le due sponde del mediterraneo affinché ecosistemi agrari e sistemi del cibo ci aiutino a ricomporre legami con gli ecosistemi culturali, sociali e di solidarietà che molte delle attuali frontiere e politiche vogliono separare. Per avvicinarci e comprenderci meglio, per togliere spazio alle pratiche autodistruttive dando spazio e valore a quelle che, invece, possono permettere a queste terre di esistere nel corso del tempo.
Restate connessi con noi…