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Agroecologia in Mozambico

Sviluppo sostenibile della filiera agroalimentare: formazione tecnica, produzione e trasformazione del prodotto

Concluso il:

31 Luglio 2014

Contesto

Mozambico

Il Mozambico, la cui superficie si estende per circa 800.000km², ha una popolazione di circa 23 milioni di persone e un tasso di crescita annuale del 2,4%. Secondo le valutazioni 2011 dell’UNDP, con un indice di sviluppo umano pari allo 0,322, il Mozambico si trova al 184° posto dello stesso UNDP. L’età media della popolazione si aggira intorno ai 17 anni, tra le principali cause di mortalità vi sono malattie di origine alimentare o trasmesse attraverso l’acqua. Il Paese si colloca perciò ancora tra quelli con il più basso tasso di sviluppo nonostante il miglioramento delle condizioni di vita registrato nell’ultimo decennio, situazione leggibile da dati quali l’aumento dell’aspettativa di vita, che è salita a 50 anni nel 2011 contro i 45,9 del 1995, e l’aumento del PIL del Paese che si attesa ora sui 12 miliardi di dollari. Sul PIL Paese le attività agricole incidono per il 28,4%, quelle industriali per il 26,9% e i servizi per il restante 44,7% .

L’intervento ha coinvolto la Provincia di Maputo, più in specifico il Distretto di Namaacha e il Distretto di Marracuene. Il primo Distretto abitato da oltre 50.000 persone si situa nell’entroterra a 75 chilometri a sud della capitale, a ridosso del confine con lo Swaziland e con il Sudafrica, mentre il secondo si colloca a circa 30 chilometri a nord di Maputo, in prossima della costa ed è più popoloso sebbene di più ridotte dimensioni, infatti conta circa 70.000 persone. Le attività economiche prevalenti delle due aree sono di tipo agricolo, forestale e di allevamento. Essendo due delle aree agricole più vicine alla capitale sono anche quelle in cui lo sfruttamento ed il degrado del territorio è maggiore poiché serve le esigenze alimentari, legname, carbone e non solo degli abitanti della città di Maputo e della area-periurbana.

Criticità riscontrate:

  • Marginalizzazione delle comunità rurali, le quali spesso assistono allo sfruttamento delle risorse da operatori privati o esterni senza ottenere alcun beneficio o coinvolgimento.
    Produzioni agricole a basso rendimento e fortemente dipendenti dal mercato, ovvero bassa innovazione.
    Alta necessità della popolazione rurale di procurarsi rendimento immediato, anche attraverso la distruzione delle proprie risorse naturali.

  • Sistema di credito bancario ancora molto chiuso e di difficile accesso, ovvero bassa capacità della popolazione rurale d’investimento iniziale e scarsità di risorse economiche per investimenti nella meccanizzazione agricola (ulteriore elemento di marginalizzazione rispetto agli investimenti imprenditoriali ampiamente presenti nel Paese).

  • Scarse competenze imprenditoriali e gestionali, unite ad una limitata presenza di esperienze di agro-trasformazione e conservazione degli alimenti.
    Basso tasso di associazionismo tra i contadini ovvero quando una famiglia lavora da sola ed esclusivamente per la propria sussistenza, la sua vulnerabilità rispetto alle condizioni climatiche e di mercato è maggiore e può arrivare a completa dipendenza.

  • Bassa conoscenza della gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali alternative per uno sviluppo rurale, e della irreversibilità dell’uso indiscriminato delle risorse.

Progetto

L’obiettivo generale del progetto è stato quello di contribuire ad uno sviluppo rurale sostenibile ed al miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione del Mozambico, attraverso il sostegno alla filiera delle produzioni agroalimentari, in linea con i programmi governativi locali, con i MDG n°1, 7 e 8 e con la tematica di Expo 2015.

L’obiettivo specifico è di favorire la promozione economica e sociale dei produttori agricoli della Provincia di Maputo, in particolare dei distretti di Namaacha e di Marracuene, e di conseguenza il livello di sicurezza alimentare della popolazione dei due distretti, attraverso il miglioramento della produttività e della redditività delle microimprese agricole e delle iniziative imprenditoriali di agrotrasformazione, in un  percorso di formazione e interscambio di buone pratiche agroecologiche fra PVS e con effetti di ricaduta sul territorio lombardo, in linea con Expo 2015.

Al fine di raggiungere gli obiettivi si è intervenuto sulla filiera agro-alimentare della zona, in particolare nella produzione, trasformazione, stoccaggio e commercializzazione di generi agroalimentari.

Produzione agricola: sono stati svolti corsi di formazione  sull’agricoltura organica e rigenerativa, con il conseguente avvio di una sperimentazione sul campo da parte dei partecipanti, finalizzata a migliorare la produttività delle colture (ortaggi, cereali e frutta) e a ridurre i costi di produzione. La formazione è stata affidata, in un’ottica di cooperazione Sud – Sud, all’esperto colombiano Jairo Restrepo Rivera, che con la sua associazione Mierda de Vaca alla diffusione di esperienze di produzione agroecologica di successo in America Latina. Inoltre, attraverso il supporto tecnico di un esperto agronomo interno all’associazione Deafal, di un tecnico della controparte UNAC, di un volontario (agronomo) fino a maggio 2013 e, da gennaio 2014, del nuovo capo progetto in loco (agronomo) è stato possibile seguire in modo più costante le fasi di sperimentazione dell’azienda.

Trasformazione e stoccaggio: è stato effettuato un intervento di sostegno all’Associazione Pala Wassokoti volto al perfezionamento delle tecniche di trasformazione e stoccaggio dei prodotti agro-alimentari. Inoltre, la gestione della fabbrica è stata affidata per un primo periodo ad un manager  con formazione da tecnologo alimentare. Successivamente si è facilitato il passaggio di consegne ai soci della cooperativa attraverso un percorso di formazione on the job sulla gestione aziendale per il personale dirigenziale. Tale percorso è stato completato con l’aggiornamento del business plan della fabbrica e la formazione sulla sua implementazione nel corso di una missione di un economista senior negli ultimi mesi di progetto.

Commercializzazione: si è intervenuti sul miglioramento delle strategie di marketing dell’Associazione Pala Wassokoti e sull’apertura di nuovi canali di commercializzazione, puntando sulla promozione del marchio e dell’immagine dei prodotti, sulla partecipazione a fiere ed a eventi locali, sull’adesione al neo costituito Mercato della Terra di Maputo. Negli ultimi mesi di progetto è stata avviata una collaborazione con un’associazione locale di Maputo finalizzata all’apertura di un punto vendita fisso, nel quale troveranno spazio i prodotti della Pala Wassokoti.

Infine, per consolidare le competenze e conoscenze acquisite dai produttori, una delegazione degli stessi ha partecipato, nel maggio 2014, ad un interscambio in Lombardia, con la visita ad aziende agricole biologiche e ad impianti di trasformazione lombardi.

Partner:

GVC
UNAC
Pala Wassokoti

Finanziatori:

Regione Lombardia
Fondazione Cariplo
Tavola Valdese

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