Una nave con 380 operatori di ONG, associazioni, fondazioni e imprese sociali, partita da Civitavecchia per arrivare a Barcellona e poi rientrare a Civitavecchia. Un viaggio nel Mar Mediterraneo per 4 giorni, dal 28 al 31 maggio, per discutere e lavorare sul significato dell’ imprenditorialità sociale e il suo impatto su quelle comunità, spesso beneficiarie dei progetti di Cooperazione Internazionale.
Deafal era presente con un suo rappresentante per comprendere i cambiamenti in atto nel settore della Cooperazione allo sviluppo e le potenzialità dello sviluppo del privato sociale.
Il Boat Camp organizzato da ACRA e CGM, ha messo in risalto alcune tra le imprese sociali più innovative e interessanti a livello internazionale: come Ecopost un’azienda keniana che, per ridurre la deforestazione e l’inquinamento ambientale, realizza materiali da arredamento con i prodotti di riciclo della plastica; o Devergy, un’impresa che porta elettricità nelle aree rurali della Tanzania con un sistema di micro centrali elettriche solari; il progetto “A liter of light” che permette di illuminare baraccopoli e campi profughi con lampade in bottiglie di plastica; ma anche KadAfrica nata in Uganda, un’azienda di agrotrasformazione per commercializzare passion fruit. Anche esempi italiani, come la Start up agricola Maramao realizzata da un gruppo di richiedenti asilo in Provincia di Alessandria.
Tanti gli interventi nei 4 giorni, tante le interazioni tra le organizzazioni presenti e gli stimoli sulle diversi modi di agire e raccontare la cooperazione allo sviluppo, anche alla luce dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) e dell’emergere di forme nuove di disagio e povertà.
In una società in rapida evoluzione e di fronte ai problemi sociali crescenti, da parte delle ONG la nuova sfida sarà quella di riuscire a generare valore, anche economico, e impatto positivo nelle comunità d’intervento, attraverso nuove sinergie e nuovi strumenti.
Adelaide Strada
Deafal ONG
